venerdì 6 ottobre 2017

Pista nera di Antonio Manzini |Recensione|

Oggi vi parlo di un libro che molto probabilmente non avrei mai letto, se fosse stato per me non l'avrei mai preso in considerazione, poi un giorno sono arrivate loro: le #bacarellablogger.
A dire la verità non tutte solo in tre (la Libbri, la Bacci e la Lea) (La Libridinosa e Due Lettrici quasi perfette) molte volte, davvero tante volte, parlavano di Manzini, di Schiavone..Rocco di là, Manzini di lì, Manzo (sì, lo chiamano così!) di giù  e altri deliri che non vi dirò altro...
...tralascerò di dirvi la parte in cui sbavano...


Emh, emh...

Passiamo alla recensione.


Pista nera 
di Antonio Manzini
Serie: Rocco Schiavone #1
Editore: Sellerio
Pagine: 278
Prezzo:13,00 euro
Link d'acquisto: Amazon
Semisepolto in mezzo a una pista sciistica sopra Champoluc, in Val d'Aosta, viene rinvenuto un cadavere. Sul corpo è passato un cingolato in uso per spianare la neve, smembrandolo e rendendolo irriconoscibile. Poche tracce lì intorno per il vicequestore Rocco Schiavone da poco trasferito ad Aosta: briciole di tabacco, lembi di indumenti, resti organici di varia pezzatura e un macabro segno che non si è trattato di un incidente ma di un delitto. La vittima si chiama Leone Miccichè. È un catanese, di famiglia di imprenditori vinicoli, venuto tra le cime e i ghiacciai ad aprire una lussuosa attività turistica, insieme alla moglie Luisa Pec, un'intelligente bellezza del luogo che spicca tra le tante che stuzzicano i facili appetiti del vicequestore. Davanti al quale si aprono tre piste: la vendetta di mafia, i debiti, il delitto passionale. Quello di Schiavone è stato un trasferimento punitivo. È un poliziotto corrotto, ama la bella vita. Però ha talento. Mette un tassello dietro l'altro nell'enigma dell'inchiesta, collocandovi vite e caratteri delle persone come fossero frammenti di un puzzle. Non è un brav'uomo ma non si può non parteggiare per lui, forse per la sua vigorosa antipatia verso i luoghi comuni che ci circondano, forse perché è l'unico baluardo contro il male peggiore, la morte per mano omicida ("in natura la morte non ha colpe"), o forse per qualche altro motivo che chiude in fondo al cuore.



Come vi ho già detto il libro mi è stato appassionatamente consigliato dalle tre Blogger sopracitate (di cui mi fido davvero tanto) e come se non bastasse dovevo leggerlo pure per una challenge perciò potevo lasciarlo perdere certo che no!
Devo dire che dopo tutti i commenti super positivi ero molto curiosa di sapere cosa avesse il commi...ops!, vicequestore Schiavone di così particolare. Avete presente quella pulce nell'orecchio che vi assilla fino a quando non le date retta?
Ecco.
Io ne avevo una che mi diceva "Leggi Manzini, leggi Manzini!"
Alla fine ho ceduto, come spesso accade e ho iniziato a leggere, leggere leggere e tempo un giorno avevo finito il libro. BOOM!
Questa è una cosa che mi capita molto spesso con i gialli e i thriller: li leggo in un soffio perchè ogni pagina tira l'altra e devo sapere chi è il colpevole. Ovviamente questo riguarda solo i gialli ben scritti, perchè mica tutti lo sono eh!
...
Sto cincischiando vero?
Bene.

Cosa dirvi di Rocco Schiavone?
Una cosa: Rocco Schiavone è uno stronzo.
Ve lo dico senza mezzi termini perchè è quello che ho pensato non appena lette poche pagine, non appena leggerete questo libro penserete che Schiavone è uno stronzo di prima categoria, uno di quelli che non vorresti mai incontrare.
Se avete in mente un commissario buono e gentile Rocco Schiavone non è tra questi, se ha da dirvi che siete dei cretini lui ve lo dirà senza mezzi termini o ve lo dirà in modo da farvi sentire ancora più cretini.
Ho visto Rocco Schiavone come un antieroe che un po' eroe è (un giorno capirete i miei ragionamenti contorti), perchè sì può dire di tutto di questo vicequestore ma non che sia un eroe dalla lucente armatura o dai super poteri, lui è...Rocco Schiavone, non ci sono altre parole per definirlo (forse solo stronzo), è un tipo che non usa mezzi termini o modi delicati,  che ogni tanto se ne infischia pure della legge e che guarda molto spesso le belle donne, ma non si dica che il suo lavoro non lo sa fare!
Oh no!
Il suo lavoro lo sa fare e come, certo a modo suo ma lo fa alla grande.

Tutto questo per dirvi che se inizierete a leggere questo libro per un po' il vicequestore Rocco Schiavone potrà starvi sulle scatole, lo troverete odioso e stronzo, una specie di bullo, ecco
Ma dovete anche sapere che dietro questa armatura di stronzaggine (va bene, non lo dico più. Giuro!) c'è anche un altro Rocco Schiavone, una parte più malleabile, più tenera, attaccata ai ricordi e al passato.
Un passato che in quest libro non ci è dato sapere, ma che ci mostra la parte nascosta del nostro vicequestore, una parte che ho seriamente voglia di scoprire.

E della storia che racconta il libro cosa vi dico?
Beh niente...è un giallo cosa volete che vi dica?
Volete che vi dica chi è l'assassino? Certo che no!
Anche se io già all'inizio avevo il sospetto di chi fosse...
...giuro! Non sapevo come, ma sapevo che era lui (o lei?). Chiamatelo sesto senso, chiamatelo come vi pare, ma io son cresciuta con la Signora in giallo, qualcosa la dovevo pur imparare no?

In una fredda (ma che dico gelata!) Valle D'Aosta il nostro romanissimo vicequestore Schiavone avrà ben da indagare e come dice lui sarà una gran rottura di c...scatole!
Con un corpo mezzo maciullato (non mi ci fate pensare, che Manzini ha descritto benissimo questa cosa. Benissimo!), storie di gelosie e tradimenti avremo un bel caso da risolvere!
Un consiglio?
Armatevi di coperta! Perchè più leggevo e più sentivo freddo, Manzini ha un certo potere descrittivo...

VOTO FINALE
☆☆☆☆ su cinque


Ah, non so se lo sapete ma da questa serie è tratta anche una serie tv...altra cosa da recuperare!

Sempre con tanto ammmore,





6 commenti:

  1. E pensa che il libro te lo ha assegnato la Franzellitti!!

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  2. È stato molto bello il primo e ora sono suo secondo. La serie TV è molto bella e fatta bene. All'inizio Rocco lo odiavo ma poi quando ho capito certe cose ho avuto un magone e c'è stile nella risoluzione di casi è situazioni .

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  3. Piacere, sono la pulce anziana ("leggi Manzini, leggi Manzini").
    Innanzitutto smettila di dire che Rocco è uno stronzo, che poi ti ritrovi la delegazione sotto casa. Secondo, anche se lo hai scritto piccolo piccolo e anche se sono anziana, ho visto che hai scritto che sbavavamo! Abbiamo anche pulito, questo non lo dici, però!
    Ah! Un'ultima cosa: quando leggi il secondo? (leggi Manzini, leggi Manzini, leggi Manzini)
    La Bacci

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    1. Ok, Bacci . Rocco non è stronzo e tu non sei anziana, sottolineiamo pure questo.

      E lo leggo il secondo, lo leggo!

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